Dal centro di Cortina d’Ampezzo si prenda la funivia del Faloria per scendere alla stazione intermedia di Mandres.
Da qui, calzate le ciaspe, s’imbocca una strada ben marcata che, dopo un tratto in piano, scende per qualche centinaio di metri. Si prosegue quindi seguendo le indicazioni del segnavia 220 per Fraina, attraversando un bellissimo e rado bosco di larici, che come tutte le aghifoglie amano la luce e il sole, e prediligono i terreni franosi come quelli attraversati dal nostro itinerario.
In questi boschi è facile incontrare lo scoiattolo che costruisce il nido sugli alberi per non essere predato dai rapaci, e la cui dieta è prevalentemente costituita proprio dai semi di conifere e latifoglie, oltre che da frutti, cortecce, uova, e piccoli insetti.
Senza affrontare eccessivi dislivelli si raggiungono le rocce chiamate “Ra Crepedeles” (i piccoli dirupi) tra le quali si scorge la “Porta del Dio Silvano”, un’immensa nicchia rettangolare situata proprio alla base di queste pareti, teatro di leggende e favole. Una ripida discesa porta infine ad un grande spiazzo proprio sopra la Fattoria Meneguto, dove ha termine l’escursione.
Proseguiamo quindi a piedi lungo la strada fino a Baita Fraina per il meritato ristoro.
Ancora a piedi in 10 minuti scendiamo fino ad incrociare la ex ferrovia in località Cojana che ci riporta in centro a Cortina.
A nostro avviso non è necessario un accompagnatore ma, come sempre, per una maggior sicurezza suggeriamo di rivolgersi ad una Guida Alpina.
Punti di Ristoro:
Ristorante Baita Fraina: Tel. 0436 3634